SOLIDARITY

Assistenti agli alunni disabili:buste paga “false”.Giorno 8 stato di agitazione

Assistenti agli alunni disabili: buste paga “false”. Giorno 8 gennaio 2020, stato di agitazione.

Scatterà, infatti, mercoledì prossimo lo stato di agitazione degli assistenti agli alunni disabili.Ovvero il personale AsaCom che cura l’autonomia e la comunicazione. E, anche, gli operatori igienico-personale.

Supportati dalla sigla sindacale Fisascat Cisl di Catania.

I lavoratori denunciano, infatti, il comportamento «scorretto di diverse cooperative che forniscono il servizio. Ma anche di Comuni o enti committenti. Come il mancato stipendio arrivato quasi a tre mensilità. E ancora, buste paga alterate e falsificate da pseudo ferie godute. E, inoltre, diritti negati».

Il sindacato chiederà, quindi, al Prefetto un incontro urgente. Per richiamare, appunto, tutte le Istituzioni coinvolte. Al fine di creare un sistema che garantisca i diritti e i salari degli assistenti agli alunni disabili. E, naturalmente, il servizio agli assistiti.

Le sigle sindacali, inoltre, annunciano una giornata di sciopero. Con data da stabilire. E con relativo presidio sotto il palazzo della Prefettura di Catania.

«Da molti mesi abbiamo denunciato le troppe anomalie. – Affermano i segretari Rita Ponzo (Fisascat) e Maurizio Attanasio (Cisl) – Il mancato controllo degli enti committenti, come la Città metropolitana e i Comuni. Ma anche dell’Inps che, pur segnalando sull’estratto conto assicurativo anomalie contributive, non invia alcuna ispezione».

«Oggi sono, infatti, ancora troppe le cooperative che non applicano il contratto nazionale del settore. Preferendo, invece, “contratti-spazzatura”. Che, a parità di costo orario, fanno arrivare agli assistenti agli alunni disabili somme esigue. Causando un maggior profitto per i datori di lavoro. E, inoltre, la conseguente povertà lavorativa e contributiva. Che privano i lavoratori della dignità oltre che delle più basilari tutele contrattuali».

Cisl, Cgil, Uil, Ugl. E ancora, Agci, Confcooperative, Legacoop. Inoltre, Unicoop, First e Asacom. Hanno avanzato alla Città metropolitana di Catania una richiesta di confronto rimasta finora inevasa.

«Se non avremo risposte sarà inevitabile proclamare lo sciopero della categoria».