CURIOSANDO

Catena Fiorello contro Diletta Leotta. Scontro tra le due catanesi

Catena Fiorello contro Diletta Leotta. Scontro tra le due catanesi.

Ebbene sì. CURIOSANDO su internet in cerca di qualche personaggio catanese, mi sono imbattuta su questa notizia.Catena Fiorello avrebbe, infatti, criticato il monologo sanremese di Diletta Leotta.

Lei, sorella dei grandi Rosario e Giuseppe. Lei mente e penna indiscussa del panorama letterario. Catena, è stata, infatti, intervistata sull’appena concluso Sanremo.

Ma, come di consueto, prima di sapere di più su questa notizia…

Chi è Catena Fiorello?

Catena Fiorello è nata a Catania nel 1966. Ed una grandissima scrittrice, autrice e conduttrice televisiva.

Nonché sorella del grande showman Rosario Fiorello. E del grande attore Beppe Fiorello.

Ha collaborato all’elaborazione dei testi per numerosi programmi. Dal “Festivalbar” a “Buona Domenica”.

È autrice e conduttrice di programmi come “Nati senza camicia”, “Blog-reazione a catena”. E ancora, conduttrice di “L’isola del gusto”.

Ha scritto tanti libri. Tra i più famosi: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” e, soprattutto, “Picciridda”.

Ma veniamo a noi.

Catena ha parlato del ruolo della donna nella società. E riguardo i monologhi di

Rula Jebreal e, soprattutto, Diletta Leotta, ha dichiarato:

«La vera modernità sarà quando noi donne non saremo costrette a fare i monologhi per dire: guardate che ci siamo anche noi. Se Rula Jebreal deve raccontare quella bella storia drammatica per attirare l’attenzione, tutta questa parità non c’è. E se Diletta Leotta dice che la bellezza è un dono, non aggiunge qualcosa alla buona causa delle donne».

Dure parole quelle di una donna che si è fatta strada da sola, nonostante il peso del suo cognome.

«Ho condotto dignitosamente programmi. Ma non ho fatto niente per fare tv, consapevole che era pericoloso perché domani avrebbero detto che sono raccomandata dai due fratelli famosi.

Rosario mi consigliò di usare lo pseudonimo, gli risposi: il nostro cognome ce l’ha dato papà. I libri mica me li scrive Fiorello, né lo porto alle presentazioni. In Italia si vive sulle raccomandazioni, non si può credere che uno possa andare per la sua strada.

Ci ho messo otto anni a fare questo film (‘Picciridda’), perché è cinema d’autore e non una commedia ridanciana. Oliver Stone al Festival di Taormina mi disse: mi porterò dietro l’intensità dello sguardo della ‘Picciridda’».

E proprio “Picciridda” sarà al cinema dal 5 marzo. Una soddisfazione per la nostra Catena.

La rubrica CURIOSANDO fa a Catena Fiorello i migliori auguri.