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Minacce a Pogliese. Il sindaco di Catania minacciato su Facebook

Pubblicato il 25/03/2020 da Sonia La Farina

Minacce a Pogliese. Il sindaco di Catania minacciato su Facebook.

Il primo cittadino etneo, Salvo Pogliese, ha ricevuto ancora una volta minacce su Facebook.A quanto pare, si tratta di un video con un cittadino che si rifiuta di pagare la tassa per la raccolta dei rifiuti. E che, appunto, minaccia pesantemente il sindaco con parole forti.

La polizia postale ha avviato le indagini.

Dall’amministrazione, inoltre, arrivano i messaggi di solidarietà:

L’amministrazione con gli assessori, i dirigenti e i dipendenti, ma anche il consiglio comunale, con il presidente, i vicepresidenti, i capigruppo e i consiglieri, esprimono ferma condanna e piena solidarietà al sindaco Salvo Pogliese. Per le gravissime minacce e intimidazioni ricevute tramite un messaggio video postato su Facebook. Da un cittadino che, come previsto dalla legge, ha ricevuto nei termini stabiliti l’avviso di pagamento della Tari.

L’invio dei bollettini, come da routine è stato avviato a metà febbraio, quando ancora non si aveva contezza della grave emergenza Coronavirus e i tempi del recapito, ovviamente, non dipendono dal Comune.

Proprio nei giorni scorsi, peraltro, lo stesso sindaco Salvo Pogliese ha disposto la sospensione del termine di scadenza della prima rata della Tari, spostandola al primo giugno. Questo seppur nei recenti decreti legge varati dal Governo non vi sia alcun riferimento a misure compensative per il Comune che è in dissesto finanziario.

«Siamo vicini al sindaco e a tutti cittadini onesti. E respingiamo fermamente questi atteggiamenti ingiusti e gravissimi. Al limite dell’istigazione alla violenza criminale. Siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura sapranno porre un argine a questi inqualificabili comportamenti. Tanto più in un momento delicatissimo di emergenza come quello che stiamo attraversando.

Siamo tutti consapevoli della difficilissima condizione attuale dei nuclei familiari. Ma solo rimanendo uniti e attuando condotte responsabili ci potremo tirare fuori da questa condizione. Rispettando la legge e respingendo gli atteggiamenti minacciosi e violenti di taluni. Che vanno emarginati e severamente sanzionati».