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Caso Russo: l’inaccettabile gogna subita dalla madre

Caso Russo: l’inaccettabile gogna subita dalla madre.

Ho scritto poche ore fa, sulla rubrica Donne, un pezzo per ricordare Lauretta. In quello che sarebbe stato il giorno del suo 17esimo compleanno.

Volutamente, rispetto ad altre testate, ho parlato solo della piccola. Per dedicarmi solo al suo ricordo, al giorno del suo compleanno.

Sì, perché, invece, in questi giorni si parla tanto. In un paesino del sud, come San Giovanni La Punta, si parla. Si parla anche troppo. Si parla a sproposito.

Giovanna Zizzo, la mamma della piccola Laura Russo, infatti, è stata accusata. Sì, proprio lei che, insieme a Laura e agli altri figli, è vittima di un marito e padre assassino.

A distanza di 5 anni, Giovanna si vede additata da molti compaesani. Si vede accusata come se fosse lei la responsabile della tragedia.

Un’accusa gravissima, infatti, si evince dalle dichiarazioni di alcuni abitanti del paese intervistati alla Vita in diretta. Il 24 settembre scorso. Secondo loro, la mamma “è quasi responsabile del fatto”. E ancora, “il padre è stato portato a farlo per colpa della moglie, perché hanno avuto problemi tra loro”.

Accuse, insinuazioni e altro dolore per una donna, una mamma, che non merita di soffrire ancora.

Molti, per fortuna, i messaggi di solidarietà pubblicati in questi giorni sui social. In tanti hanno scritto su Facebook.

In prima linea, a difesa della mamma, è Marika. Ferita gravemente dal padre, quel terribile giorno. E ancora, Simona Lanzoni. Vicepresidente Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice Reama. Rete per l’empowerment e l’auto muto aiuto per le donne che subiscono violenza e per i loro figli/e. La quale ha stilato un comunicato.

“Inaccettabile gogna subita dalla madre”, si legge nel testo.

Riportiamo alcune parti:

«Nel giorno del compleanno della piccola Laura non possiamo non esprime tutta la nostra solidarietà alla mamma Giovanna Zizzo […]. Il vecchio tema del “se l’è andata a cercare”, solo per aver scelto di lasciarlo dopo aver scoperto che lui la tradiva, torna prepotentemente in questa storia. A tal punto che Giovanna, nei giorni scorsi, ha dovuto pubblicare una lettera per ribadire quanto di più scontato non esista. Le vittime sono lei e la sua famiglia, lui è il carnefice. Un carnefice che avrebbe voluto fare strage di tutti e quattro i figli. Scampati miracolosamente. E la cui condanna all’ergastolo è stata confermata di recente in Cassazione».

«Eppure neanche questo è bastato a tracciare una linea netta tra il colpevole e le vittime. Tra l’orco Roberto Russo che, come hanno scritto i giudici, voleva “infliggere un castigo alla loro madre”. E una madre con quattro figli. Una 12 enne uccisa e tre sopravvissuti. A Giovanna oggi non rimane che l’amarezza di sentirsi accusata dagli sguardi di alcuni compaesani. Compaesani che la scrutano con sospetto per essersi voluta allontanare dal quel nucleo familiare che non esisteva».

«Un paese che, a partire dall’amministrazione, non le ha mai fatto sentire calore umano e vicinanza. Ad esempio quando il Comune non si costituì parte civile all’epoca dei fatti. O quando nel 2017 fu bocciata una mozione che chiedeva l’impegno a costituirsi parte civile in eventuali altri procedimenti che riguardassero la violenza sulle donne».

«E mentre tutta Italia chiama Giovanna per parlare di Laura, a San Giovanni La Punta non c’è una targa che ricordi la bambina. Ricordarla sarebbe, invece, un monito per i violenti. Una cicatrice doverosa e necessaria. Facciamo, quindi, appello all’attuale sindaco e a tutta l’amministrazione comunale. Perché prenda posizione in primis contro questa gogna che Giovanna deve subire quotidianamente. Dichiarando apertamente da che parte sta. E assumendo tutte le iniziative necessarie a ricordare la storia di Laura nei modi dovuti. Per sensibilizzare le coscienze degli uomini e delle donne».

«Ma ci rivolgiamo anche alla parte buona del paese, che sappiamo essere tanta. Perché prende pubblicamente le distanze da chi, ancora oggi, dimentica chi sia la vittima. A Giovanna oggi non resta altro che l’immenso dolore per una figlia che non c’è più. A cui si aggiunge l’amarezza per il trattamento che deve subire».

Sonialafarinanews.it, con la rubrica Donne, si unisce alla Lanzoni e a chi sostiene Giovanna. Ritenendo ancora una volta inaccettabile questa gogna che una VITTIMA deve subire.