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“Coronavirus” parla Michela, mamma di Giada affetta da fibrosi cistica

Pubblicato il 07/03/2020 da Sonia La Farina

“Coronavirus” parla Michela, mamma di Giada affetta da fibrosi cistica.

“È solo una banale influenza”. “Muoiono solo gli anziani e i malati”. “State esagerando”.

Queste sono solo alcune delle frasi che ogni giorno leggo da chi ha preso l’emergenza “Coronavirus” in maniera un “tantino” superficiale.Proprio in queste ore girano, inoltre, le foto di giovani che, invece, di evitare i luoghi pubblici e affollati, li hanno proprio presi d’assalto.

Forse un po’ a voler sfidare i consigli delle Istituzioni. I consigli che noi giornalisti riportiamo scrupolosamente. (Nonostante ci venga detto di tutto, ma non apriamo questo argomento).

Forse a voler sfidare proprio il virus. “Tanto io non lo prendo”.

Quando basterebbe solo un po’ più di buon senso. E magari pensare che gli anziani e i malati non sono delle entità astratte. Ma sono delle persone. Spesso anche dei bambini.

Per questo motivo decido di riportare un post molto significativo di una donna. Una mamma che mi ha autorizzato a diffonderlo. Sperando, appunto, nel buon senso di tutti noi.

Lei è Michela Puglisi. Responsabile della delegazione di Catania Mascalucia della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica onlus. Ma soprattutto mamma di Giada. Una bambina affetta da fibrosi cistica. «Mi reputo una semplice madre che darebbe tutto il proprio respiro per portare avanti la battaglia di mia figlia».

Ecco integralmente il post di Michela:

«Cosa non riuscite a capire quando vi dicono che questo “virus” si diffonde in maniera più infettiva rispetto alle altre influenze che abbiamo già avuto in giro?

Cosa non riuscite a capire quando vi dicono medici, anestesisti, virologi che hanno bisogno della nostra collaborazione per poterci dare aiuto?
Ve ne state rendendo conto che per una volta nella vita non siamo noi “pazienti” a chiedere aiuto ai medici? Ma sono “LORO” a chiederne il nostro di aiuto?????????? Avete pensato che sono allarmati quanto noi perché a oggi non conoscono i risvolti? E non hanno nessuna “arma” che possa bloccare l’espandersi di questa ennesima “banale influenza”?

Cosa non riuscite a capire quando i nostri figli più deboli è bene preservarli da ogni contatto esterno perché potrebbero essere i prossimi ad essere colpiti? E aver bisogno necessariamente di terapia intensiva perché i loro polmoni sono già deboli di loro? Perché la fibrosi cistica di suo ci ruba via il respiro?

Cosa non capite quando vi vengono imposte regole basilari comportamentali e di buon senso civico nel rispetto di chi avete accanto, nel rispetto della famiglia, nel rispetto di chi amate?

Cosa non capite alla luce di tutto quello che sta accadendo oggi?

Il mondo per andare avanti ha bisogno di fermarsi. Ma solo per ricomporre i pezzi e ricominciare più uniti di prima, con più abbracci, baci, carezze e strette di mano.

L’economia distrutta, un mondo in ginocchio. Non penso che tutto questo si sarebbe verificato se davvero fosse stata quella caz.. di “banale influenza” che ancora molti scrivono e ne sono convinti.

In questi giorni ho letto di tutto, ho ascoltato di tutto e ho preferito restare in silenzio. Non condividere ulteriori link di “allarmismo” perché si sa sui “social” tutto è amplificato.

Oggi rifletto solo sul fatto che questa situazione ci avrebbe solo dovuto riunire e non suddividere (nord e Sud). Ci avrebbe solo dovuto far tenere per mano (simbolicamente) e non allontanarci.

Sapete, noi famiglie coinvolte nella fibrosi cistica da anni siamo costrette durante i ricoveri forzati dei nostri figli con grave patologia polmonare come la fibrosi cistica a stare dai 15 ai 30 giorni se non più in giorni di “quarantena”!!!!!

Ci avete mai pensato cosa vuol dire per un “malato” vivere questi costanti momenti di “quarantena”? Mentre voi tutti siete lì in giro a vivervi il mondo senza alcun nostro pensiero?

Nessuno vi ha mai puntato il dito contro perché è giusto che vi viviate la vostra vita come meglio crediate. Ma silenziosamente i nostri cuori piangono per non aver potuto avere la fortuna di essere “sani” e avere una vita “normale” come quella di voi tutti.

Quindi aiutate in questo momento il mondo a rialzarsi. Le vostre vite torneranno presto ad essere serene e felici come quelle di 20 giorni fa.

Anche se sappiamo nel cuor nostro che per “noi” nulla potrà mai più esser come prima, vi assicuro che in questo istante vi teniamo tutti per mano.

Firmato una mamma alla ricerca di un semplice respiro.

FERMATEVI!!! MA SOLO PER RIPARTIRE TUTTI INSIEME E PIÙ UNITI E FORTI DI PRIMA. Michela & Giada».