ATTUALITÁ

Cucce per cani randagi: scoppia la polemica a Gravina di Catania

Cucce per cani randagi: scoppia la polemica a Gravina di Catania.

La motivazione?

La decisione dell’amministrazione di rimuovere delle cucce per cani randagi. Messe da alcuni volontari in via del Carabiniere.«La nostra amministrazione è in prima linea nella tutela del benessere degli animali. E non accetta lezioni da nessuno. Sopratutto da chi senza cognizione di causa lancia accuse e diffamazioni. Che non hanno nulla a che vedere con la difesa dei diritti degli animali».

Il sindaco Massimiliano Giammusso interviene, infatti, sulla polemica sorta sui social. A seguito, appunto, dell’intervento di rimozione di 2 cucce per randagi. Depositate senza autorizzazione su un’area pubblica.

A spiegare i dettagli il vicesindaco Rosario Condorelli: «sono giunte segnalazioni sulla presenza di alcuni randagi in via del Carabiniere. La polizia municipale ha effettuato, quindi, accertamenti. Come disposto dall’ufficio igiene. Gli agenti hanno constatato la presenza di due cucce, non autorizzate. L’evidenza della situazione igienico-sanitaria ha richiesto, dunque, la rimozione. Le cucce sono adesso custodite al deposito comunale.

Abbiamo attivato tutte le procedure per verificare lo stato di salute dei cani. A tutela del loro benessere e della salute pubblica. Abbiamo, inoltre, già incontrato i volontari. Iniziando con loro un confronto sui prossimi interventi».

«Il nostro Comune ha coordinato la riunione per l’attuazione del piano straordinario regionale per il randagismo. – Continua Giammusso – È, inoltre, attivo l’ufficio diritti degli animali. Che fornisce il servizio gratuito di microchippatura. E ancora, è un presidio antirandagismo gestito dal C.e.v. In convenzione con il Comune. Che si occupa della sterilizzazione e dell’assegnazione dei randagi presenti sul territorio comunale.

Abbiamo, inoltre, approvato la mozione “Chi adotta un randagio non paga la Tari”. Stiamo adesso lavorando al regolamento per l’attuazione.

Invito, quindi, i “leoni da tastiera” a venirne a discutere di persona. Visto che non ci siamo mai sottratti al confronto. Sarò lieto di dare loro tutte le spiegazioni del caso. L’amministrazione sta comunque vagliando tutte le segnalazioni lesive della nostra reputazione. Finita dentro il calderone dell’isteria che corre sui social media. Valutando eventuali azioni legali».