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Fortino: vandalizzata Porta Garibaldi. Le parole di Pogliese e Fasanaro

Fortino: vandalizzata Porta Garibaldi. Le parole di Pogliese e Fasanaro.

È notizia di stamattina, infatti, il grosso atto vandalico al Fortino di Catania.

Ancora una volta, qualcuno ha, appunto, provato a distruggere Porta Garibaldi.

Stavolta, con un incendio. Che ha devastato gran parte degli interni dello storico monumento.

A denunciare l’accaduto, l’associazione Acquedotte arte, architettura, aree urbane.

«Questo ennesimo raid vuole vanificare ogni tentativo di riqualificazione della zona del Fortino. – Scrivono sui social – Mortificata quotidianamente da atti vandalici, episodi di violenza. Comportamenti in dispregio di qualsiasi elementare regola di convivenza civile.

Telecamere di sorveglianza, forze dell’ordine, presenza dello Stato. Qualcosa è stato fatto. Molto, tuttavia, resta da fare. Chiediamo a gran voce il coinvolgimento di tutta la Catania che vuole risorgere».

Il sindaco Salvo Pogliese ha disposto un sopralluogo dei tecnici comunali. E ha inviato, inoltre, la seguente nota:

«Già domani mattina avranno inizio i lavori di ristrutturazione dei locali di Porta Ferdinandea. Il nostro Fortino. Ancora una volta, infatti, gravemente danneggiato. Da inqualificabili raid vandalici che hanno sfregiato uno dei nostri monumenti più belli.

Purtroppo i danni sono ingenti. Tuttavia, in una decina di giorni, contiamo di riconsegnare i locali. Non ci rassegniamo a questo autolesionismo. Andiamo avanti con orgoglio e dignità. Anche contro il volere di questi delinquenti. I quali non amano la nostra Catania. Per non fare perdere la speranza alla stragrande maggioranza dei catanesi. Che vogliono vivere in un contesto civile e rispettoso dei beni pubblici».

Noi abbiamo contattato anche il presidente del I Municipio, Paolo Fasanaro:

«Dispiace vedere che un simbolo di Catania come Porta Ferdinandea sia stata oggetto di atti vandalici. Per l’ennesima volta. Già qualche giorno fa avevo segnalato la rottura ad opera di teppisti del lampione che illumina l’arco. Purtroppo questi episodi sono all’ordine del giorno. I semplici interventi di manutenzione e recupero non sono sufficienti. Ma soprattutto non sono risolutivi.

Occorre, infatti, ripristinare il presidio della Polizia Municipale. E contestualmente installare le telecamere di videosorveglianza. Inoltre, il processo di controllo deve passare soprattutto dai residenti del quartiere. I quali vanno coinvolti in quanto primi custodi del monumento».