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Giordana Di Stefano: la sua denuncia per stalking non va dimenticata

Giordana Di Stefano: la sua denuncia per stalking non va dimenticata.

Continua il processo per stalking per Luca Priolo.L’uomo che nel 2015 ha ucciso con 48 coltellate la giovane Giordana Di Stefano, mamma di sua figlia.

Pochi giorni fa Priolo è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione. Per l’omicidio.

Ma non dimentichiamo che esiste una denuncia per stalking.

Una denuncia fatta proprio da Giordana Di Stefano.

E la voce di Giordana riguardo lo stalking deve essere ascoltata. La sua denuncia non può essere dimenticata.

Mamma Vera Squatrito, infatti, si batte affinché ciò non avvenga. Affinché la denuncia di sua figlia abbia valore. Affinché la voce di Giordana sia ascoltata.

Ieri, dunque, si è tenuta la seconda udienza riguardo lo stalking. La difesa aveva richiesto la chiusura di tale processo. In quanto Priolo ha già avuto l’aggravante dello stalking nella condanna dell’omicidio e non può essere condannato un’altra volta.

«Ma in realtà – spiega ai nostri microfoni Vera Squatrito – esiste una sentenza di Cassazione che divide le due cose. Cioè la denuncia è un fatto concreto. Perché prima della morte, lui ha perpetuato stalking alla vittima».

«E per la seconda volta, il giudice ha deciso di continuare il processo e arrivare alla conclusione. La prossima udienza sarà il 13 febbraio 2020».

«Sono soddisfatta che la decisione del giudice possa dar voce a Giordana anche dopo la sua morte. Quella denuncia merita di essere ascoltata. Spero che sia condannato. Il che non vuol dire aumentare la pena che dovrà scontare. 30 anni sono il massimo. Ma restituirebbe valore, forza e coraggio di mia figlia. Coraggio di denunciare il padre, violento, della sua bambina. Oltretutto la denuncia è il motivo principale della morte di Giordana. Spero e lotterò che il suo coraggio possa servire ad altre donne. Possa servire nelle loro denunce di altre donne».