CRONACA

QE’: arrestato il presidente Patrizio Argentario. Ha frodato lavoratori ed enti

QE’: arrestato il presidente Patrizio Argentario. Ha frodato lavoratori, enti assistenziali e previdenziali.

La guardia di finanza di Catania ha arrestato il presidente del call center QE’, Patrizio Argentario.E ha, inoltre, sequestrato 2,4 milioni di euro.

Ricorderete che nel 2016, il call center chiuse, appunto, i locali.

Licenziando oltre 200 dipendenti e centinaia di lavoratori a progetto.

Nel 2017, il Tribunale di Catania dichiarò il fallimento della società di Paternò. Gravata, tra l’altro, da debiti erariali non assolti per circa 14 milioni di euro.

Ma a quanto pare, nel 2012, il patrimonio netto non più esistente (saldo negativo di oltre 1 milione di euro) venne occultato dagli amministratori attraverso la redazione di bilanci fasulli. Al solo scopo di proseguire fraudolentemente l’attività.

Eppure, la società di call center dal 2009, usufruiva anche di agevolazioni finanziarie e di crediti d’imposta. Riservati alle aziende del Mezzogiorno per l’assunzione di lavoratori svantaggiati.

Il provvedimento eseguito, oggi, dai finanzieri dispone gli arresti domiciliari per Patrizio Argenterio. Quale presidente del Cda e amministratore. Argentario è indagato per omesso versamento IVA, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta.

Disposta l’interdittiva del divieto temporaneo per 6 mesi di esercitare ruoli direttivi di persone giuridiche e imprese, invece, per Mauro De Angelis. In qualità di amministratore del call center paternese.

Le fiamme gialle di Catania, hanno dunque consentito di far luce su uno dei dissesti aziendali che più ha impattato sul tessuto economico-sociale del territorio etneo.

Il fallimento di una rilevante azienda locale gestita dagli amministratori, in dispregio agli obblighi di legge, che hanno frodato lavoratori, enti assistenziali e previdenziali.