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Test d’ammissione all’università. Contestate le prove di medicina

Test d’ammissione all’università. Contestate le prove di medicina.

Stamattina gli studenti del Coordinamento Universitario hanno fatto irruzione nello spiazzale antistante le Ciminiere.

Location che da oggi ospiterà i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso.
I ragazzi, muniti di megafono, volantini e striscione dichiarano:

«Il numero chiuso rappresenta una negazione del diritto allo studio. Perché esclude oltre un milione di studenti dalle università. Noi studenti non possiamo accettare un numero tanto limitato. Deve essere rimosso a livello locale e nazionale».

Roberta si sofferma sui meccanismi del test:

«La dialettica del merito è un’illusione. Le irregolarità sono numerosissime. Non c’è nessuna equità. Non tutti possono permettersi di pagare corsi, libri e tasse per il superamento del test. Ancor prima di essere iscritti all’università, gli studenti si vedono obbligati a sborsare ingenti somme di denaro. In cambio di una scarsa garanzia del diritto allo studio».

Sara approfondisce questo aspetto:

«Quello dei test d’ingresso è un vero e proprio business. Uno strumento di arricchimento per università e aziende di formazione. Le spese test, libri, tasse, trasporti, affitto, pesano sulle tasche degli studenti. Le borse di studio e i posti letto garantiti dalla Regione non sono mai abbastanza».
Gli studenti tengono anche a sottolineare l’aspetto psicologico e sociale dei test:

«Gli studenti così vengono spronati alla competizione tra di loro. Si ritrovano ipotecare il proprio futuro di fronte a delle scelte multiple da compilare in pochi minuti. E la fortuna gioca un grosso ruolo. Questo genera ansia e voglia di sopraffazione».
«Crediamo che l’Università – concludono – debba essere un luogo aperto a tutti. Senza barriere né sbarramenti».