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Vigile del fuoco morto per Coronavirus: ritardo del tampone

Pubblicato il 11/04/2020 da Redazione

Vigile del fuoco morto per Coronavirus: ritardo del tampone.

È giunta in redazione la nota dei sindacati riguardo, appunto, la recente morte di Giuseppe Coco.Il vigile del fuoco morto a causa del Coronavirus.

(Leggi anche: Coronavirus muore vigile del fuoco di Catania. L’addio a Giuseppe Coco)

A quanto pare il tampone sarebbe arrivato in ritardo. Dopo 14 giorni.

Ecco la nota:

«Purtroppo la perdita del collega ed amico Giuseppe Coco ci lascia un profondo senso di vuoto. Una persona speciale e sempre disponibile con tutti. Siamo vicini ai familiari, alla moglie ed ai figli. Che non solo hanno perso un padre ancora giovane. Ma anche un nonno.

Pertanto, ci domandiamo se tutto sia stato fatto da parte di chi aveva il dovere di tutelare la salute di Giuseppe. Ci teniamo, infatti, a evidenziare la estrema difficoltà di effettuare tamponi agli operatori VV.F. E non nei casi estremamente necessari ovvero a soli n.3 tamponi.

Lo stesso collega Coco è stato sottoposto al test che ha verificato la positività al COVID-19 solo dopo 14 giorni che lo stesso, a causa dei forti malori che accusava e delle condizioni che peggioravano, si è recato di propria iniziativa presso l’Azienda Ospedaliera “Cannizzaro”.

Il collega Coco era di ritorno dalle strutture delle Scuole Centrali Antincendi di Roma dove aveva partecipato ad un percorso formativo. E dove, pochi giorni dopo, si sarebbero riscontrati diversi casi con sintomi simili-influenzali e due casi di positività.

A tale riguardo, a parere delle scriventi, si segnala come la sospensione delle attività didattiche e formative disposte dal Capo del Corpo sia stata tardiva e non rispondente ai caratteri d’urgenza che la situazione richiedeva e meritava.

Le scriventi OO.SS., da settimane, chiedono con numerose note indirizzate al Presidente ed Assessore alla Salute Regionale, Al Prefetto di Catania, ai Vertici dei Vigili del Fuoco e per conoscenza alla Procura di Catania, l’effettuazione di tamponi o test ematici Al fine di individuare gli asintomatici. Così da tutelare gli operatori del soccorso ed i propri familiari. Anche allo scopo di evitare che i Vigili del Fuoco stessi, loro malgrado, possano trasformarsi in veicolo di contagio per la popolazione durante le operazioni di soccorso tecnico urgente.

Inoltre, segnaliamo l’impossibilità, durante la nostra attività di soccorso, di rispettare quanto disposto dalle autorità Governative in merito al distanziamento sociale. E, al riguardo, si segnala l’assoluta estraneità al distanziamento di 3 metri presso le sedi VVF etnee.

Segnaliamo, infatti, che nessuna direttiva in merito è stata emanata dal Comando. Purtroppo, si è semplicemente limitati a comunicare ed applicare le conosciute e lacunose circolari Dipartimentali che, invece di rispettare i DPCM in merito al contrasto e contenimento del virus, potrebbero farlo proliferare a discapito della salute degli operatori del soccorso e dei cittadini.

CGIL FNS CISL UIL CONFSAL CONAPO USB (DI DIO) (SASSO) (PARISI) (CAVALLARO) (RE) (BARBAGALLO)»