SOLIDARITY

Cani incatenati e tenuti in condizioni disumane, tra rifiuti tossici e sporcizia

Cani incatenati e tenuti in condizioni disumane, tra rifiuti tossici e sporcizia.

Personale del Commissariato Librino ha, infatti, effettuato controlli volti a contrastare il dilagante fenomeno del maltrattamento animali nel quartiere di Librino e dintorni.

Nello specifico, il 7 settembre, in via Zia Lisa, i poliziotti del Commissariato hanno effettuato un controllo presso un’autorimessa abusiva. Al cui interno sono stati controllati 95 veicoli. E, nel terreno di 4000 metri quadri in cui insiste detta attività, sono state rinvenute e sequestrate penalmente tonnellate di rifiuti speciali pericolosi. Accertata anche la presenza di numerosi cani detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura tali da creargli gravi sofferenze.

Gli animali, impegnati h 24 nella “vigilanza/guardia” dell’esercizio commerciale privo di autorizzazione, erano legati con delle catene spesso inadeguate. Costretti, inoltre, a permanere tra i rifiuti speciali tipo pneumatici in disuso. E ancora, materiale ferroso con versamento di oli e grassi esausti sul terreno e materiale di risulta. Notata anche la presenza di sporcizia pregressa all’interno delle ciotole e dei contenitori per acqua e cibo, in molti casi vuoti.

I 2 soggetti ritenuti responsabili di tale condotta, sono indagati in stato di libertà per i reati di gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi e detenzione animali in condizioni incompatibili con la loro natura. I poliziotti hanno diffidato gli indagati dal reiterare simili condotte e ripristinare lo stato di benessere dei cani.

Cani incatenati e tenuti in condizioni disumane. Ieri nuova ispezione:

Nella giornata di ieri, inoltre, al fine di accertare lo stato di benessere dei cani, i poliziotti, unitamente al personale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’Asp, hanno ripetuto il controllo. E, anche in questa circostanza, hanno rinvenuto 9 cani detenuti in condizioni non compatibili con le loro caratteristiche della specie. Infatti, erano incatenati in vari punti del terreno. Tra i rifiuti tossici e, di fatto, nelle medesime condizioni riscontrate in occasione del primo controllo.

I luoghi di detenzione di tutti i cani versavano in condizioni igienico sanitarie scadenti. Tutti i cani tranne 2 (liberi in un box ampio e fatiscente) erano legati a catena lunga con ripari di fortuna non idonei. A seguito di ulteriori approfondimenti, i militari hanno appurato che un cane aveva bisogno di cure mediche in quanto ferito. Alcuni cani erano, inoltre, senza microchip. Mentre altri erano intestati al Comune di Catania e/o altri soggetti. Ma, a fronte di ciò, si trovavano (mal detenuti) in detta autorimessa abusiva.

Attese le numerose criticità riscontrate e al fine di ripristinare in modo più incisivo il benessere degli animali, si è proceduto ad applicare il microchip ai cani. Individuando quindi i rispettivi proprietari responsabili del loro benessere. Dopodiché, con apposito verbale, sono state imposte prescrizioni e immediate misure volte a tutelarli.

I proprietari e/o detentori degli animali dovranno provvedere, al fine di garantire il rispetto delle condizioni di benessere, alla realizzazione di idonei box per il ricovero dei cani. L’area interessata dovrà essere preventivamente e costantemente pulita. La stessa pulizia dovrà essere rivolta ai contenitori acqua e cibo. Infine, in relazione al cane ferito, verrà condotto presso un veterinario ai fini della definizione del protocollo diagnostico.

Il reato: 

Alla luce dei fatti accertati, i 2 soggetti sono indagati in stato di libertà per il reato previsto dall’art. 727 del codice penale. Che, tra l’altro, punisce chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura tali da creargli gravi sofferenze.