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Giuseppe Fava: il ricordo del giornalista ucciso dalla mafia

Giuseppe Fava: il ricordo del giornalista ucciso dalla mafia.

Oggi è il 36esimo anniversario dell’uccisione di Giuseppe Fava. Il giornalista e scrittore siciliano ucciso dalla mafia.Giuseppe Fava, nato in provincia di Siracusa, ma trasferito a Catania negli anni ’40.

Giornalista professionista che collaborò con diverse testate regionali e nazionali.

Scrittore anche di teatro e di cinema. Conduttore radiofonico.

E ancora, direttore del Giornale del Sud. Fondatore e direttore de “I Siciliani”.

Giuseppe Fava, in prima linea nella lotta contro la mafia. Ucciso proprio dalla mafia il 5 gennaio 1984. Ucciso in quella che 36 anni fa si chiamava via dello Stadio. Davanti il teatro Stabile, mentre andava a prendere la nipotina a una recita. Ad assassinarlo, dunque, la mafia. “Infastidita” dalle sue inchieste.

Oggi tutti lo ricordano.

In primis, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese. Che lo ricorda con queste parole:

«La città di Catania ricorda ancora a distanza di tanti anni l’impegno per la legalità e la lotta alla criminalità organizzata di un giornalista valoroso. Ucciso dalla mafia per le sue denunce del malaffare nelle istituzioni e nella società. È sempre viva nella memoria dei siciliani e dei catanesi onesti, la capacità che ebbe Giuseppe Fava. A saper coniugare il rigore informativo con quello di rivelare coraggiosamente i tanti mali della Sicilia. Valori di libertà che pagò con il sacrificio della propria vita. Nell’interesse della verità e della giustizia».

E, inoltre, le tante iniziative.

Stamattina, infatti, una manifestazione in piazza Università. E, adesso, un corteo da piazza Roma fino alla via scenario dell’omicidio. Quella che oggi non è più via dello Stadio. Ma, appunto, via Giuseppe Fava. Stasera, infine, al Piccolo Teatro, la consegna dei premi della fondazione Giuseppe Fava.

sonialafarinanews.it lo vuole ricordare così. Proprio con le sue parole:

«Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni. Frena la violenza della criminalità. Accelera le opere pubbliche indispensabili. Pretende il funzionamento dei servizi sociali. Tiene continuamente allerta le forze dell’ordine. Sollecita la costante attenzione della giustizia. Impone ai politici il buon governo».