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Incinta in terapia intensiva per Covid.Torna a casa la moglie di Giammusso

Incinta in terapia intensiva per Covid.Torna a casa la moglie di Giammusso.

Veronica, la moglie del sindaco di Gravina di Catania, Massimiliano Giammusso, è tornata finalmente a casa dopo aver combattuto contro il Coronavirus.

Lei stessa ha infatti raccontato sui social come ha vissuto la malattia. Vissuta inoltre in un periodo importante della sua vita: la gravidanza.

(Oltre a Incinta in terapia intensiva per Covid.Torna a casa la moglie di Giammusso, le anche le altre notizie di ATTUALITA’).

Ecco le sue parole:

«Dopo 27 giorni di ricovero ospedaliero, la maggior parte dei quali trascorsi nel reparto di terapia intensiva, sono finalmente a casa.

La malattia è entrata nella vita della nostra Famiglia in modo improvviso ed inaspettato, mentre, al contrario, la mia completa guarigione sarà lenta ma fortemente determinata.

Di questo brutto, terribile capitolo della vita, però, desidero solo ricordare e ringraziare per l’encomiabile e rara professionalità ed umanità i medici ed i sanitari tutti che mi hanno assistita, dimostrandomi ogni giorno il significato più nobile e profondo del prendersi cura.

Parlo delle U. O. C. di Anestesia e Rianimazione del P. O. San Marco di Catania, a cui probabilmente devo la vita stessa. Ma anche di Patologia Ostetrica e Ginecologica, che ha tutelato costantemente e con estremo rigore la mia gravidanza non ancora a termine. Nonché di Malattie Infettive, da cui il mio ricovero ha avuto inizio e che per prima valutò la gravità della mia situazione clinica.

Vorrei nominarVi tutti, ma i Vostri nomi ed i Vostri volti li porto impressi nella mente e nel cuore.

E poi ci sono i familiari, gli amici, i conoscenti, i gruppi di preghiera e la calorosa comunità di Gravina, che mi sono rimasti accanto in questo per me interminabile tempo. Dedicando a me e ai nascituri pensieri e, soprattutto, preghiere.

Per questo avrò sempre un debito di riconoscenza, ma sappiate che nei momenti peggiori, di paura, incertezza e sconforto, che sono stati tanti, quelle preghiere e quei pensieri sono stati come una coperta a cui aggrapparmi per far passare un altro giorno di questa impronunciabile e lunga malattia.

“La Vita è la continua meraviglia di esistere”».

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